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La pazzia da un punto di vista tecnico.

Il suo modo di introdursi nel sistema mentale.

tratto da “La storia di Giovanni e Margherita”

La pazzia è una forma del conoscere viziosa a struttura altamente invasiva, che pervade delle sue significazioni e delle sue connotazioni tutte le altre forme del conoscere.


Essa è composta dalle forme del conoscere alterate di cui ho parlato nelle pagine precedenti.


Le strutture ideologiche, specie in coloro che sono positivi e negativi nello stesso tempo, e comunque in una qualche misura sempre, in presenza di una cultura tanto ambigua quanto quella occidentale in generale e consumistica in particolare, hanno, già di per sé, per la diversità di segno delle pulsioni, forti elementi di instabilità.


Quando poi, in una tale situazione, una forma del conoscere troppo anomala, generalmente sotto la pressione di una qualche esigenza, invade tutte le altre, crea l’alterazione di ognuna di esse e della mente.


Un’alterazione che avverrà prima e più facilmente nelle forme del conoscere positive, perché sono fatte a loro volta di quelle forme del conoscere più organizzate e complesse, che servono a garantire l’interrelazione.


Viceversa le forme del conoscere negative – in quanto rette dall’essenzialità dell’egoismo e ‘guidate’ dal filo conduttore certo delle proprie esigenze – resisteranno di più (è per questo che il pazzo è egoista, insopportabile, scostumato).


Poi però, nell’impatto con la recriminazione – poiché l’egoismo è necessario soprattutto per sopravvivere, mentre l’altruismo per vivere e svilupparsi – l’individuo si adopererà in tutti i modi per ricostruirsi le forme del conoscere positive, che gli servono per reinserirsi nel livello di rapporto sociale che desidera.


Se quindi gli si daranno gli strumenti per riorganizzare le forme del conoscere positive, egli – sempre nell’ambito dei suoi limiti e dei suoi obiettivi – cercherà di farlo.


I tempi di questa riorganizzazione possono essere anche veloci, se l’individuo ha stimoli adeguati, benché l’evoluzione delle forme del conoscere richieda un certo tempo tecnico (tema della velocità di pensiero, ovvero tema della velocità di organizzazione delle forme del conoscere).


La presenza di forme del conoscere anomale, che potremmo definire come dei ‘groppi’ caratterizzati da un tale livello di densità da essere meno sensibili alla logica delle pulsioni, è proprio ciò che ha generato la concezione convenzionale della pazzia come non meglio identificato status ‘altro’, quasi fosse alieno dai vincoli della causalità necessaria.


  • Avv. Alfonso Luigi Marra

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